COME RIDURRE IL RISCHIO DI TOXOPLASMOSI IN GRAVIDANZA
La Toxoplasmosi è una zoonosi, una malattia parassitaria, provocata dal Toxoplasma Gondii, un parassita largamente diffuso in natura, che ha come serbatoio i gatti e altri animali a sangue caldo. L’infezione è normalmente asintomatica e persiste tutta la vita.
Contrarre questa infezione durante la gravidanza, può essere molto pericolosa per il feto.
Questo parassita, infatti, può attraversare la placenta e arrivare al feto. I rischi per il feto sono: idrocefalo (accumulo di liquido cefalo rachidiano a livello intra-cranico, aborto spontaneo, morte prematura, malformazioni, danni al sistema nervoso centrale, epilessie, ritardo mentale, cecità.
I rischi sono maggiori alla fine della gravidanza, perché è molto più facile che il parassita attraversi la placenta. L’infezione si contrae ingerendo il parassita.
Attualmente, non esiste nessun vaccino contro la toxoplasmosi.
Tuttavia, ci sono una serie di pratiche e comportamenti che possono ridurre il rischio d’infezione.
Si consiglia di:
- Cuocere la carne prima di consumarla, assicurandosi che sia ben cotta anche all’interno,
- Lavarsi bene le mani dopo aver maneggiato verdure e carni crude,
- Lavare con cura frutta e verdura prima di consumarla,
- Preferire le verdure cotte, perché la cottura è in grado di distruggere il parassita,
- Consumare solo salumi cotti (mortadella, prosciutto cotto),
- Evitare latte e latticini non pastorizzati e uova crude,
- Evitare pesce e frutti di mare crudi,
- Lavare bene stoviglie venute a contatto con alimenti crudi,
- Evitare il contatto tra cibi cotti e cibi crudi,
- Evitare il contatto con gatti, la cui fonte di nutrimento è sconosciuta,
- Se si ha un gatto, nutrirlo con cibi bolliti o in scatola e impedire che vadano in giro liberamente,
- Distruggere topi e insetti che possono diffondere il parassita nell’ambiente,
- Evitare il contatto con la lettiera del gatto,
- Evitare lavori di giardinaggio, per evitare il contatto con il terreno che potrebbe essere stato contaminato da feci di animali infetti.
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